7 Marzo 2024

IL RUOLO DEL PREPOSTO

Il ruolo del preposto viene descritto dall’ art. 2, comma 1, lettera e) del D.Lgs. 81/08 (T.U. sulla salute e sicurezza sul lavoro): “persona che, in ragione delle competenze professionali e nei limiti di poteri gerarchici e funzionali adeguati alla natura dell’incarico conferitogli, sovrintende alla attività lavorativa e garantisce l'attuazione delle direttive ricevute, controllandone la corretta esecuzione da parte dei lavoratori ed esercitando un funzionale potere di iniziativa;”

È nota l’importanza che ricopre il ruolo del preposto nell'ambito della sicurezza nei luoghi di lavoro, ovvero di una figura che si pone come “collegamento critico” tra datore di lavoro (o dirigenti) e lavoratori che è stata oggetto di modifiche sostanziali all’interno del T.U. introdotte con il D.L.146/2021 convertito nella Legge 215/2021.

La figura è stata, difatti, oggetto di una ricostituzione in forza dell’art. 13, comma 1, lett. d bis) e d ter) della legge su citata.

L’assunzione del ruolo del preposto può derivare da una investitura formale o dall’esercizio di fatto della funzione, ai sensi dell’art. 299 T.U. Ma ciò si pone in contrasto con l’art. 18, lett d bis) del T.U., come novellato dalla legge del 2021, il quale ha previsto che il datore di lavoro ed il dirigente debbano individuare il preposto ai fini dell’attività di vigilanza.

Gli obblighi del preposto

L’art. 19 del citato D.Lgs. 81/08 stabilisce quali sono gli obblighi del preposto.

Nel dettaglio riportiamo i compiti del preposto previsti nel T.U. allo scopo di analizzare punto per punto le competenze necessarie di cui deve essere in possesso il lavoratore designato a svolgere l’attività di preposto:

a) sovrintendere e vigilare sull’osservanza da parte dei singoli lavoratori dei loro obblighi di legge, nonché delle disposizioni aziendali in materia di salute e sicurezza sul lavoro e di uso dei mezzi di protezione collettivi e dei dispositivi di protezione individuale messi a loro disposizione e, in caso di rilevazione di comportamenti non conformi alle disposizioni e istruzioni impartite dal datore di lavoro e dai dirigenti ai fini della protezione collettiva e individuale, intervenire per modificare il comportamento non conforme fornendo le necessarie indicazioni di sicurezza. In caso di mancata attuazione delle disposizioni impartite o di persistenza dell’inosservanza, interrompere l’attività del lavoratore e informare i superiori diretti;

f) segnalare tempestivamente al datore di lavoro o al dirigente sia le deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e dei dispositivi di protezione individuale, sia ogni altra condizione di pericolo che si verifichi durante il lavoro, delle quali venga a conoscenza sulla base della formazione ricevuta;

f -bis) in caso di rilevazione di deficienze dei mezzi e delle attrezzature di lavoro e di ogni condizione di pericolo rilevata durante la vigilanza, se necessario, interrompere temporaneamente l’attività e, comunque, segnalare tempestivamente al datore di lavoro e al dirigente le non conformità rilevate;

g) frequentare appositi corsi di formazione secondo quanto previsto dall'articolo 37.

Come si evince dal dettato della legge il preposto deve essere in possesso di competenze specifiche.

Naturalmente deve aver ricevuto una formazione adeguata in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che fornisca le competenze tecniche e pratiche necessarie per svolgere il ruolo.

Deve possedere una conoscenza approfondita delle leggi e delle normative relative alla salute e sicurezza sul lavoro, degli obblighi legali dei lavoratori, delle disposizioni aziendali in materia. Deve conoscere ed avere familiarità con i vari tipi di mezzi di protezione collettivi e dispositivi di protezione individuale, e capacità di verificare il loro uso appropriato da parte dei lavoratori. Ma non basta.

Deve possedere una spiccata capacità nel sovrintendere e vigilare costantemente sulle attività dei lavoratori per assicurare l'osservanza delle norme di sicurezza.

Deve essere in grado di intervenire tempestivamente in caso di comportamenti non conformi, fornendo istruzioni chiare e dirette per correggerli, deve essere abile nel gestire situazioni in cui le disposizioni non vengono attuate o persiste l'inosservanza, inclusa la capacità di interrompere l'attività lavorativa se necessario.

Deve essere in possesso di abilità essenziali nel comunicare efficacemente con i lavoratori e i superiori, sia per trasmettere le indicazioni di sicurezza sia per riportare le situazioni di inosservanza.

Deve essere inoltre dotato di una naturale leadership e capacità decisionale: deve essere in grado di prendere decisioni rapide ed efficaci, soprattutto in situazioni critiche che richiedono un intervento immediato per la sicurezza, esercitando un'autorità efficace, responsabile e riconosciuta necessaria per garantire il rispetto delle norme di sicurezza da parte dei lavoratori.

Ancora secondo la norma:

b) verificare affinché soltanto i lavoratori che hanno ricevuto adeguate istruzioni accedano alle zone che li espongono ad un rischio grave e specifico;

c) richiedere l'osservanza delle misure per il controllo delle situazioni di rischio in caso di emergenza e dare istruzioni affinché i lavoratori, in caso di pericolo grave, immediato e inevitabile, abbandonino il posto di lavoro o la zona pericolosa;

d) informare il più presto possibile i lavoratori esposti al rischio di un pericolo grave e immediato circa il rischio stesso e le disposizioni prese o da prendere in materia di protezione;

e) astenersi, salvo eccezioni debitamente motivate, dal richiedere ai lavoratori di riprendere la loro attività in una situazione di lavoro in cui persiste un pericolo grave ed immediato;

Il preposto deve quindi possedere una spiccata capacità di valutazione e verifica. Deve essere in grado di valutare se i lavoratori hanno ricevuto istruzioni adeguate e sono qualificati per accedere a zone potenzialmente esposte a rischi gravi e specifici. Questo include la capacità di comprendere e valutare i livelli potenziali di rischio associati a determinate aree di lavoro.

In maniera correlata deve possedere una approfondita conoscenza delle misure e delle procedure da attuare in situazioni di emergenza ed una capacità di assicurare che queste misure siano rispettate dai lavoratori.

Deve essere in grado di gestire situazioni di rischio grave e immediato, avere la capacità di identificare tali situazioni e agire in modo adeguato, nonché la capacità di prendere decisioni rapide e appropriate in situazioni di emergenza, per salvaguardare la sicurezza e il benessere dei lavoratori.

Le competenze del preposto

Dalla breve analisi appena conclusa si deduce che la figura ideale di un preposto alla sicurezza nei luoghi di lavoro deve essere dotata di una combinazione di competenze tecniche, interpersonali e decisionali fondamentali affinché la mansione venga svolta nel miglior modo possibile per tutelare la sicurezza dei lavoratori e la produttività dell’azienda.

Per questo alle competenze tecniche e le conoscenze normative devono essere aggiunte una serie di competenze trasversali senza le quali il ruolo non potrebbe essere svolto adeguatamente.

Possiamo così sintetizzarle:

-  capacità di osservazione e vigilanza;

- fondamentale abilità comunicativa e relazionale;

- capacità di agire proattivamente di fronte a potenziali rischi e deficienze, anticipando problemi e intervenendo prima che si verifichino incidenti;

- capacità decisionale e di intervento;

- leadership, ovvero la capacità di guidare un gruppo di lavoro con carisma e con l'esempio;

- responsabilità, integrità etica ed abilità nel trasmettere ai lavoratori la consapevolezza dei rischi e l'importanza del rispetto delle procedure di sicurezza.

- flessibilità nell'adattarsi ai possibili continui cambiamenti e nell'aggiornare le procedure di sicurezza in base alle nuove sfide.

- capacità di analizzare complessivamente le situazioni di lavoro, sintetizzando le informazioni rilevanti per garantire un'azione efficace.

Il preposto oltre la legge

Da quest’ultimo punto partiamo per affermare che il preposto dovrebbe essere molto di più di quanto previsto dalla legge. Il dettato di legge dovrebbe rappresentare soltanto il punto di partenza da cui cominciare per operare la scelta migliore.

Dall’elenco delle competenze trasversali che è auspicabile siano nel bagaglio del preposto, vien fuori che la figura delineata nel testo di legge deve ritenersi solo sufficiente rispetto a quanto in realtà necessario.

In realtà, il preposto dovrebbe avere contezza di ogni fase del processo lavorativo e di tutte le implicazioni che queste fasi comportano in termini di sicurezza. Deve essere pienamente consapevole delle specifiche attività svolte in ogni settore dell'ambiente di lavoro e degli specifici rischi associati a queste attività. La sua comprensione deve estendersi ai dettagli operativi, alle procedure di sicurezza applicabili e ai potenziali pericoli che possono emergere in ciascuna fase del lavoro. Questa conoscenza dell’intero processo lavorativo, delle varie fasi e delle attrezzature utilizzate è essenziale per garantire che le misure di sicurezza siano adeguatamente implementate e mantenute, e per intervenire in modo efficace in caso di rischi o non conformità.

Oltre alle competenze tecniche, normative e trasversali elencate, il preposto deve possedere anche significative capacità di comprensione dei lavoratori, le loro esigenze individuali e il loro approccio al lavoro.

La capacità di cogliere e interpretare il comportamento dei lavoratori e le loro motivazioni, è cruciale per creare un ambiente di lavoro sicuro e produttivo. Questo consentirà al preposto di individualizzare le comunicazioni e le strategie in modo che siano più efficaci, favorendo così un atteggiamento positivo riguardo le pratiche di sicurezza. Una tale competenza psicologica aiuta anche a identificare e mitigare eventuali tensioni o resistenze, facilitando l'adozione di comportamenti sicuri e il rispetto delle normative.

Ne vien fuori una figura molto più attrezzata rispetto a quanto avviene nella realtà di molte aziende, laddove spesso il preposto per la sicurezza è individuato in maniera superficiale o seguendo solo i requisiti minimi descritti dalla legge. Un “Superpreposto” garantirebbe in maniera più adeguata lavoratori ed aziende e assicurerebbe benefici significativi portando a miglioramenti tangibili per tutte le parti coinvolte.

(Articolo scritto dall'Arch. Bernardina Palma)

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